DALLE CENERI DI UNA TRAGEDIA: la strada verso la conquista dei diritti civili delle donne e la giornata internazionale della donna
Forse non tutti sanno che le origini della festa risalgono ad un incendio che nei primi anni del '900 distrusse la "Triangle Shirtwaist Factory" nel Greenwich Village a New York, una fabbrica di camicie in cui lavoravano centinaie di donne Siciliane ed Ebree. In questo documento ufficiale che per la prima volta rendiamo pubblico, la figura dell'ex
Senatore Serphin Maltese assume una particolare importanza poich� � il nipote di ben tre donne decedute tragicamente nell'incendio del 25 Marzo del 1911. Durante il 95esimo anniversario della tragedia della Triangle Shirtwaist Factory, � stato proprio il Senatore Maltese a dichiarare di aver perso in quella fabbrica la nonna e le due zie. Tra l'altro il fratello del Senatore,
Vincent Maltese, attualmente � il presidente della �Triangle Shirtwaist Fire Memorial Society�, un�associazione nata per non dimenticare le vittime di quell�incendio che rappresenta una delle tragedie pi� grandi che l'America ha vissuto, a nostro parere, insieme con l'11 Settembre del 2001.
La storia della
famiglia Maltese è una storia d'emigrazione, di tante donne e di tanti uomini che partivano dalla Sicilia e da tutto il Sud Italia con nulla se non con la grande speranza di riuscire a guadagnarsi un pezzo di pane. E� la storia della povera gente, ovviamente, ma è soprattutto la rappresentazione del coraggio, di chi metteva a repentaglio anche la propria vita, lontano dagli affetti e dalla proria terra pur di vivere dignitosamente da essere umano. La storia dei Maltese descritta anche nella lettera fa comprendere che le donne e gli uomini diventano eroi quando continuano a vivere e a lottare nonostante tutto.
Premesse storiche
Come � noto, in Italia si � diffusa la convinzione, alimentata dagli organi di informazione, che la Festa della Donna � l�8 Marzo per ricordare la morte di tante lavoratrici che perirono proprio quel giorno, a causa di un incendio avvenuto a New York City agli inizi del secolo scorso.
Tuttavia, è facile appurare, sebbene l�origine della festivit� � comunque controversa, alcuni fatti storici: che
l�incendio di New York avvenne effettivamente il 25 Marzo del 1911, e non l�8 Marzo, presso la Triangle Shirtwaist Factory, fabbrica di camicie per donna che era ubicata tra l�8�, il 9� e il 10� piano di un palazzo di Manhattan, all�angolo tra Green Street e Washington Place, oggi sede della Facolt� di Scienze della New York University;
che l�8 Marzo 1908 a New York vi fu una manifestazione di circa 15.000 donne che protestavano per una paga migliore, un orario di lavoro pi� corto e il diritto di voto; che l�8 Marzo del 1917, vi fu una manifestazione di protesta delle operaie russe contro la guerra e la penuria di cibo. Entrambe queste ultime due manifestazioni furono indette dai sindacati dei lavoratori.
Probabilmente,
è proprio per questo motivo che in Italia è maturata la convinzione circa l’origine della festa dell’8 Marzo.
Fatte queste premesse, quella che vogliamo raccontare � comunque la storia delle donne che morirono nell�incendio del 25 marzo 1911 e, segnatamente, di 3 donne della stessa famiglia, appunto i Maltese.
In quell�incendio trovarono la morte 146 persone, quasi tutte donne. Ebbene, 35 e pi� di quelle donne erano italiane, e di queste molte erano Siciliane (molte delle altre erano Ebree). Come abbiamo potuto, in parte, riscontrare dai registri di Ellis Island, sicuramente erano siciliane
Benanti Vincenza (22 anni, di Marineo, paese della provincia di Palermo),
Castello Giuseppa (21 anni),
Nicolosi Michela (22 anni, di Bisacquino, in provincia di Agrigento),
Terranova Clotilde (22 anni, di Licata, in provincia di Agrigento).
E senza dubbio erano siciliane, per la precisione di
Marsala, 3 donne, anch�esse decedute nell�incendio e tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare:
Maltese Caterina (40 anni, da nubile Canino) e le due figlie
Lucia (20 anni) e
Rosalia (di soli 14 anni!).
LA FAMIGLIA MALTESE
Un esempio di pi� di un secolo di emigrazione meridionale
La
famiglia Maltese, rappresenta in maniera esemplare, a nostro avviso, la storia di oltre un secolo di emigrazione Meridionale, che sappiamo essere stata, inizialmente, una storia di immensa sofferenza, alla quale gradatamente � seguita la conquista di molti gradini della scala sociale, per arrivare oggi, specialmente negli Stati Uniti, ad una perfetta integrazione sociale.
I registri di Ellis Island, da diversi anni su Internet, consentono di ripercorrere le tappe dell�arrivo della famiglia Maltese in America.
Il trentottenne marsalese
Serafino Maltese, marito di
Caterina e padre di
Lucia e
Rosalia, tutte morte nell�incendio, era sbarcato a Ellis Island il 19 maggio 1906, dopo 18 giorni di navigazione. Era infatti partito da Palermo il 1� maggio 1906.
Probabilmente, dopo qualche mese dall�arrivo, resosi conto della situazione, aveva deciso, contrariamente a quanto facevano molti degli emigrati italiani di allora, di stabilirsi, almeno per un periodo di tempo non breve, in America. Verosimilmente, scrive quindi alla moglie e la invita a raggiungerlo in America con tutti i figli.
Il 3 agosto 1907 sbarcano a Ellis Island, dopo 18 giorni di navigazione (erano partiti da Palermo il 17 luglio 1907), la moglie Caterina Canino (36 anni) e i 5 figli Maltese Lucia (16 anni), Vito (14 anni), Rosaria (11 anni), Maria (4 anni) e Paolo (2 anni).
Purtroppo l�arrivo in America di Caterina e dei suoi figli � immediatamente funestato da un gravissimo lutto, che con il senno del poi, pu� essere guardato come presagio di un destino a dir poco disgraziato e crudele: presso l�ospedale di Ellis Island la piccola Maria muore. Probabilmente, la bambina doveva soffrire di qualche malattia a causa della quale era stato necessario rinviare la partenza dell�intera famiglia dal porto di Palermo, partenza che era stata fissata la prima volta per il 18 giugno 1907.
In sostanza tutte le 4 donne della famiglia Maltese furono quasi immediatamente uccise dal Nuovo Mondo tanto agognato. Rimasero quindi soltanto i 3 maschi della famiglia, Serafino, Vito (che nel 1911 doveva avere circa 18 anni) e il piccolo Paolo (che nel 1911 doveva avere all�incirca 6 anni).
Quando siamo venuti a conoscenza di questa storia, scoprendola a poco a poco, abbiamo provato un interesse immediato e istintivo. Immaginavamo che la tragedia vissuta dalla famiglia Maltese avesse certamente segnato anche il destino dei 3 maschi sopravvissuti. Immaginavamoo che la loro vita in America fosse stata segnata in maniera pi� che negativa dalla tragedia: insomma, immaginavamo che avessero fatto una brutta fine. Ci siamo dovuti ricredere, e dobbiamo dire felicemente, quando abbiamo scoperto che un altro Serafino Maltese, per la precisione Mr. Serphin R. Maltese, � un Senatore dello Stato di New York (in carica al momento della stesura originale del testo nel 2005, e sin dal 1988), in rappresentanza del Queens. Non sappiamo se Serphin (Canino Caterina era sua nonna, mentre Lucia, Rosaria e Maria erano le sue zie) sia il figlio di Vito o di Paolo ( nato nel 1932, il Senatore potrebbe essere figlio sia di Vito che di Paolo), poco importa per�. Quello che importa � che la storia della famiglia Maltese rappresenta certamente e senza il rischio di apprire retorici di fronte a un destino cos� tragico, la sintesi perfetta di che cosa � stata ed � l�America per gli emigranti Italiani: all�inizio tante lacrime e sangue, oggi l�onore di essere tra i primi.