Abbiamo organizzato un gruppo di consumo.
Un gruppo
di famiglie (tante) acquistano collettivamente prodotti biologici freschi
e/o confezionati, nonchè prodotti del mercato equo e solidale. Certo,
l'dea non è nè nuova nè originale. Da tanti altri tentata,
fallita, riuscita, diventata COOP. Questa roba si faceva già nell'800.
Allora il capitalismo più sfrenato imperava tutto disgregando e disfacendo
(come oggi ?).
Oggi lo stato di sfacelo sociale e arretramento politico ci pare consigli
di ripartire anche da queste cose, per molti, soltanto utili, necessarie,
possibili; per noi, con un forte significato di alternativa e contrapposizione
ai valori dominanti.
Gli
obiettivi?
- Procurarsi con più regolarità quello che il mercato ancora
offre saltuariamente e con difficoltà.
- Garantirsi l'acquisto di prodotti sani.
- Ottenere il risparmio che i grandi acquisti, per di più all'ingrosso,
in genere consentono.
- Pagare un prezzo equo ai produttori del primo, secondo e terzo mondo senza
costringerli a scannarsi tra loro facendo arricchire le multinazionali.
- Scoprire le "gioie" dell'associarsi.
-Promuovere l'associazionismo come luogo a) di aggregazione nella quotidianità
di ciascuno, b) di risoluzione delle necessità di ciascuno, c) di solidarietà
tra diversi e tra popoli.
- Cominciare a costruire un'economia solidale ed ecocompatibile.
Quali
prodotti ?
Quelli che provengono dall' agricoltura biologica. Un'agricoltura che si sviluppa
su terreni sani, lontano da fonti di inquinamento (centri abitati, zone industriali,
discariche, grandi vie di comunicazione), che interferisce al minimo con i
naturali processi bio-chimici del terreno (arature ridotte e superficiali,
pirodiserbo, inerbimento controllato) che concima le piante utilizzando letame
non contaminato, farine fossili, estratti vegetali che pratica il sovescio
(interramento dello sfalcio , dei residui vegetali, delle erbe infestanti,
delle piante azotanti), che difende le piante dalle malattie e dai parassiti
utilizzando estratti vegetali, composti minerali a minimo impatto ambientale
(solfato di rame, poltiglia bordolese, ecc.), antagonisti naturali (insetti
predatori, batteri che inducono malattie sui parassiti, ecc.), trappole cromatiche
e olfattive, che rispetta i naturali tempi di crescita e maturazione dei prodotti,
che conserva i prodotti con tecniche a basso o nullo impatto ambientale (refrigerazione,
atmosfera modificata, ecc.) e senza residui tossici. L'agricoltura biologica
non sconvolge i naturali processi bio-chimici del terreno con l'uso di profonde
arature, diserbanti, fumiganti, disinfestanti; non concima con concimi chimici
e ormoni; non utilizza piante e sementi geneticamente modificati (ogm); non
difende le piante con fitofarmaci di sintesi; non interferisce con i naturali
tempi di crescita e maturazione dei prodotti e quindi non usa alleganti, cascolanti
e anticascolanti (impediscono o accelerano la caduta dei frutti), sostanze
che rallentano o accelerano la maturazione, coloranti (per far sembrare matura
la frutta acerba!); Non conserva i raccolti utilizzando sostanze chimiche
inquinanti e residuanti.
Quanto
costano i prodotti biologici?
Più dei prodotti tradizionali. Infatti questa scelta ha un costo perché
coltivare in questo modo richiede più tempo, più lavoro, più
competenze; perchè i mezzi necessari sono più costosi, perché
le rese sono comunque minori. Associandoci ed acquistando in grandi quantità,
senza intermediazioni, possiamo annullare questa differenza ed anzi risparmiare
rispetto ai prodotti tradizionali. I prodotti non sempre si presentano bellissimi,
ma sicuramente sono buonissimi e soprattutto sani. E poi, se spendiamo poco
di più oggi è per avere un una vita più lunga e più
sana!
Chi
garantisce la qualità?
In Italia la garanzia di biologicità di una azienda e dei suoi prodotti
è affidata ad una delle sette agenzie nazionali di controllo scelta
dal produttore. Inoltre, una rete di ispettori regionali vigila sulle aziende
biologiche che ricorrono agli aiuti della comunità europea.
Che
vuol dire "prodotti del commercio equo e solidale"?
Vuol dire che contadini del terzo e quarto mondo, riuniti in cooperative,
vendono prodotti di buona qualità ad un prezzo che consente loro di
vivere dignitosamente; li vendono direttamente a delle società internazionali,
operanti senza fini di lucro, che li distribuiscono senza altre mediazioni
e speculazioni. Insomma si saltano le multinazionali ed i loro meccanismi
di rapina. Il prezzo che paghiamo non fa arricchire nessuno ma è il
"giusto" compenso per chi produce.
Per tutto questo abbiamo fondato l'Associazione "FATA ZUCCHINA" - Gruppo di rifondazione dei consumi per un'economia solidale ed ecocompatibile. Abbiamo una sede in via E. Albanese 19. Se vorrete, potrete iscrivervi compilando le due schede allegate, ovviamente dopo avere preso visione dello statuto.