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DENIED THE SUN - I SOLI NEGATI
dedicated to all sulphur miner around the world
Archaeological Museum, Caltanissetta / February 14 - March 24, 2008
"I Soli Negati" (Denied the Sun) is a contemporary art show inaugurated on
February 14th at the New Archaeological Museum of Caltanissetta, Sicily,
to commemorate the 1958 Sicilian Gessolungo tragedy in which fourteen sulphur
miners lost their lives, and is dedicated to all miners around the world who have
sacrificed their lives in mine accidents. It was brought together by the initiative
of art commissioner Rosalba Panvini.
The modern building of the museum is located in a top of a hill is adjacent to an
XI Century church houses unique archaeological exhibits that were excavated
from the area. This contemporary art exhibition acts as a bridge between
ancient art and the present and opens the aesthetic dialogue between culture,
history and art of different times.
This exhibition gives the museum of the city of Caltanissetta an opportunity to
show visitors their unique archaeological exhibits while at the same time
appreciate modern expression at this contemporary exhibition.
The exhibition whose theme is "the victims of sulphur mines" is composed
of a number of installations created by a group of local artists and artists from
Catania and Palermo.
The local artists all born since 1970 are: Calogero Barba, Lillo Giuliana,
Michele Lambo, Guiseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena,
and Agostino Tulumello share the common urge to create and communicate
is a new aesthetic language. The Catania artists: Leopoldo Mazzoleni and
Franco Politano were joined with Giusto Sucato from Palermo.
They have all adopted new materials and methodology of assembling a techno-
philosophical exhibits organized in different layers and spaces yet with mutual
continuation that is removed from classical coordinates and from conceptual
decorations. The exhibition is composed of installations not sculptures, of spaces
and shapes and materials that change the conceptual scenario, but at the same
time establishes the relations between the art works creating a synergy with the
theme. Different spaces are allocated to poetical complex works conducive to a
different stimulating language and visual meditation.
"We have tried to give visibility and life to the contents of the installation and
retain discretion and respect to the commemoration."

"The vision of the collective is given breath by the soul of intelligence."
H. Szeemann.
Art commissioner Rosalba Panvini
Curator Angela Vignolo
English version by Judy Rozner
 
 
I SOLI NEGATI - DENIED THE SUN
dedicato a tutti i minatori di zolfo del mondo
Museo Archeologico, Caltanissetta / 14 Febbraio - 24 Marzo, 2008
Il 14 Febbraio, in occasione della commemorazione della tragedia di Gessolungo
del 1958 che annoverò 14 vittime tra gli operai della miniera di zolfo, si è
inaugurata la mostra d’arte contemporanea “I soli negati”.
Ospita la rassegna il Museo di Archeologia di Caltanissetta per iniziativa
della Soprintendente Rosalba Panvini. L’occasione ha dato modo di superare
ogni pregiudizio che ha spesso impedito di creare e trovare relazione tra la
storia antica e operazioni d’arte contemporanea.
Il museo, proprio perché contenitore di testimonianze, sottolinea e, in questo
caso, si apre allo scambio e alla relazione tra estetica, cultura, storia e arte.
Con la realizzazione di questo progetto, Caltanissetta dà al pubblico l’occasione
per riconoscere la duttilità delle correlazioni che si sono volute e la possibilità di
fruire tra le opere in maniera attiva e consapevole per ciò che il reperto
archeologico restituisce e per ciò che l’arte contemporanea esprime.
Le installazioni presenti, pur esprimendo coinvolgimento col tema generale della
manifestazione, confermano le tesi sulle quali gli artisti basano la loro
individuale ricerca.
Il gruppo nisseno formato da Calogero Barba, Lillo Giuliana, Michele
Lambo
, Guiseppina Riggi, Salvatore Salamone, Franco Spena, e
Agostino Tulumello parte dalla volontà di superare codici stabiliti per tendere
alla creazione di una “scrittura” che sia nuova voce, nuova comunicazione,
nuova estetica. Gli altri tre, Leopoldo Mazzoleni, Franco Politano di Catania
e Giusto Sucato di Palermo, adottano materiali e metodologie di assemblaggio
tecnico- filosofico organizzati su piani spaziali mutevoli ed in continuo divenire,
su coordinate geometriche scevre da orpelli concettuali, su fondamenti
volutamente destabilizzanti, ma che stabilizzano la coerenza della loro ricerca
espressiva.
Installazioni e non sculture. Spazi, forme e materiali che compongono e
scompongono lo scenario contestuale mentre l’una stabilisce la relazione con
l’altra, creando una lettura sinergica tra loro e con il tema affrontato.
L’allestimento ha voluto assegnare ad opere poetiche complesse uno spazio
duttile ai diversi linguaggi cercando di stimolare lettura costruttiva e riflessione
visualizzata. Si è cercato di rendere visibile e vivibile il contenuto delle
installazioni suggerendo con discrezione e rispetto quello della
commemorazione.

"La visione dell’insieme respira con l’anima dell’intelligenza".
H. Szeemann
Soprintendente Rosalba Panvini
Curatore Angela Vignolo
Versione inglese Judy Rozner
 
 
 CALOGERO BARBA -  Form and Formless
 Metaphorical highlights. Assembled here are useless containers.
 They form a memory marker; a memory of time and space
 highlighted by primary colours. The blue supports handleless
 pickaxes devoid of power and of their vital energy. The artist  has taken them out of context and turned them into a text of  visual perception.

 CALOGERO BARBA - Forma e controforma
 Evidenziatori traslati. Contenitori assemblati ormai iunutilizzabili  per la loro funzione. Una stele in ricordo, alla memoria di un  tempo e di uno spazio, sottolineati dai colori primari. Il blu  supporta picconi senza manici, senza forza, senza più energia  vitale.L’artista decontestualizza l’oggetto per renderlo testo  visivo leggibile alla percezione. 
 
 LILLO GIULIANA - The Shaft Cage
 Three are the levels of the mine. Extracted and sieved sulphur,
 letters of the names of the men ascending in the cage. Spheres
 of air bubbles seeking the light. Space and installation tell their
 story.


 LILLO GIULIANA – La gabbia
 Tre i livelli della miniera. Zolfo estratto e colato. Nomi di uomini
 che escono dalla “gabbia” (ascensore) composti solo dalle
 lettere. Biglie, come bolle d’aria, come voglia di luce. La
 narrazione si fa spaziale, è installazione. 
 
 MICHELE LAMBO - Nameless
 A spiral that opens and shuts is the metaphor. Everywhere  words, letters and superimposed characters that are without  time. Not a name to attach to a sole memory. Memory is not  enough it needs assigned meaning to fir the words. In the  center the red of the sacrifice. Deinition and thoughts - poetic  words.

 MICHELE LAMBO – Senza nome
 Spirale che si apre, che chiude per metafora. Ovunque  parole,lettere sovrapposte,caratteri senza tempo. Nessun nome  per un unico ricordo. La memoria non basta,ne bastano i  significati assegnati alle parole. Al centro,rosso di sacrificio. La  definizione è pensiero, la parola poesia.>
 
 LEOPOLDO MAZZOLENI - The earth above
 Contorted thoughts and space are the immediate function of
 change that grows form it. It's other side is elsewhere. The axis
 that holds the work is segmented by space and movement yet
 it remains connected to the next segment. It is like the
 underground mine's passages and much the same as human
 thoughts that bend by need. The heavily imbeded bent nails in
the lead ground are an explicit metaphor for the moment of the tragedy. It is a
refection of memory that changes "today" into "tomorrow".

 LEOPOLDO MAZZOLENI – La terra di sopra
 Pensiero e spazio si piegano. L’emergenza è funzione del
 mutamento.Da esso il divenire. Altro verso l’altrove. L’asse di
 sostegno usato per l’opera si segmenta, si spezza, si muove
 pur rimanendo incernierata al segmento precedente. Così il
 percorso sotterraneo dei minatori e così il loro ed il pensiero
 umano mutato e piegato dall’esigenza. L’attimo della tragedia
pesa nel piano di piombo sul quale si piegano i chiodi in una esplicita metafora.
La riflessione, la memoria, il cambiamento verso un “oggi” che è già “domani”.
 
 FRANCO POLITANO - Deeper and deeper... to the last breath
 Imprisoned in its vacuum pack, saved from the probable risk of
 perishing, stopped, blocked and suffocating in its own
 container: The sulphur. This way life was lived. This way life was
 sacrificed. This way life was shattered. The tools alone shout the
 right to claim the memory. Ascending from earth's depth
 towards the sky, only they can breath.

 FRANCO POLITANO – Ancora più giù…fino all’ultimo respiro
 Imprigionato dall’involucro sottovuoto , salvato dall’ipotetico
 rischio della deperibilità, fermato, bloccato, soffocato dal suo
 stesso contenitore: lo zolfo. Così la vita vissuta, così la vita
 sacrificata, così la vita spezzata. Solo l’utensile urla un diritto,
 pretende il ricordo. Uscendo dalla terra verso il cielo, lui solo
 respira.
 
 GIUSEPPINA RIGGI - Sulphur Children
 The substantial search in this highly summarised feature is
 devoid of connotation or identity. It is the universal bodies of
 children; petrified and fallen. Private bodies with senses
 emblazoned to legitimate identification without particular signs.
 Sulphur: the memory of its yellow and odour are not enough to
 listen to.

 GIUSEPPINA RIGGI – Figli di zolfo
 La ricerca corporea nel tratto sommario,senza connotato, senza
 identità. Figli e corpi universali: pietrificati e caduti. Corpi privati
 dei sensi,sottratti alla legittima identificazione. Nessun segno
 particolare. Zolfo: solo memoria di giallo dove anche l’odore
 non basta per ascoltare.
 
 SALVATORE SALAMONE - Letter to the dead miners in
 Gessolungo

 Empty garments on sulphur ground hoist a prayer reciting the
 precept of memory. A prayer that does not follow the usual
 concept nor its semantics. The harsh ground and the space
 records the cut, the Silence is not death, but a cipher to the
 power of memory.

 SALVATORE SALAMONE – Lettera ai minatori morti a
 Gessolungo

 Indumenti vuoti sulla terra che è zolfo. La preghiera si alza e
 recita codici per una memoria che non segue un concetto nè
 una norma semantica. La terra cruda è lo spazio del documento
 che taglia un silenzio che non è di morte,ma di significati
 decodificabili dal valore della memoria.
 
 FRANCO SPENA - Bread of Sulphur
 The sacrificial cup at the centre, no blood does it hold, but
 names and memory. Bread is all around, Sulphur bread drawn
 out of the mine (to) that ensure food but threatens (with)
 death. "Labour and Prize" are arranged in a circle suggesting
 one drawn from the depth the other converted with time. From
 down below to up above. (The) A poetic outcome.

 FRANCO SPENA – Pani di zolfo
 Al centro il calice del sacrificio che con tiene sangue, nomi,
 memoria. Pane tutt’intorno. Ma anche pani di zolfo, estratti
 dalla miniera che assicura cibo, che minaccia morte. “Fatica e
 premio” in un cerchio che suggerisce la percezione dal fuori al
 dentro, da dentro a fuori. Da poesia nasce, come poesia esce.
 
 GIUSTO SUCATO - Pickaxe Men and Pickaxe Boys
 The cross signifies (the) sacrifice on an earth sprinkled with
 sulphur. The tools are still within but frozen by the tragedy. The
 absence of their handles renders them lifeless. They stand
 perpendicular to the surface as metaphor of content and form:
 Reflecting art.

 GIUSTO SUCATO – Carusi e picconieri
 La croce per segnare il sacrificio su una terra cosparsa di zolfo.
 Gli utensili ancora dentro, ma bloccati, fermati dalla tragedia.
 L’assenza dei manici come di chi manca alla vita. Perpendicolari
 al piano o metafore che creano contenuto e forma. Riflessione
 ed arte.
 
 AGOSTINO TULUMELLO - From the pit to the sky, from blood to  Sulphur
 Blood red; life's blue sky; pitch black pit; sulphur yellow. Bound
 in tape forming matter that isn't painting nor sculpture. It
 follows the same rhythmic procession arising from the same
 position, inscribing a bar with a lonely note: Expect despair.
 Unstoppable in its self possessed assertiveness that remain the
matrix that signify its form that acts to indicate a prophetic tragedy.

 AGOSTINO TULUMELLO Dell’abisso, del cielo, del sangue, dello  zolfo
 Rosso di sangue, blu di cielo e di vita, nero di abisso e di  costrizione, giallo di zolfo. Scotch manipolato per creare
 matericità e non pittura ne scultura. Ritmi di processioni sempre
 uguali, scandite dalla stessa  posizione, inserite su un
 pentagramma con una sola nota: la speranza della
disperazione. L’inesorabilità è nel sostegno composto dal testo che rimane matrice
del significato cromatico che funge da indicatore profetico di tragedia.
     
               
           
   
   
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