I preparativi
«Aspettavamo tutti questo evento, noi giocatori e dirigenti, gli sportivi, gli amici della "banchina" e dei circoli, in paese non si parlava d'altro. Incontrandoci per strada la gente ci diceva: mi raccumannu picciotti !! come on Guys !!! Volevamo dimostrare che noi della "Disordinata" potevamo dare una bella soddisfazione ai nostri tifosi e sapevamo che tra gli spalti ci sarebbe stata la presenza di osservatori e globe-trotter, eventualmente pronti per qualche contratto di categoria professionisti. Io e Angelo (Troia, ndr) c'eravamo messi d'accordo per stare seduti vicini sul treno con il resto della squadra per parlare di schemi e tattiche di gioco. Avevamo uno grossa partita da giocare e, dopo tutto quello che ci capitò quella fu veramente, per noi due LA PARTITA DELLA VITA».

La notte precedente
«La notte precedente non chiusi occhio, e così gli altri miei compagni. L'adrenalina era alle stelle, i muscoli pronti e noi concentratissimi e decisi a giocarcela tutta. Quella sera, Nino Cottone, il portiere, detto "A Saracina", passò sotto casa mia dicendomi: "
Promettimi che glielo fai tu un goal, Santo, su azione personale, come sai fare tu, alla Sivori; poi ci penserò io a difendere la porta!" e se ne andò verso "Galletti" quartiere periferico di Palermo, tra via Messina Marine e Pomara».

10 Luglio 1943 Ci siamo, si parte!
La mattina presto, dopo lo scoccare delle campane della messa mattutina, partirono le prime carovane di tifosi verso Bolognetta piccolo centro agricolo a circa 30 Km da Palermo. "Schietti e maritati", cioe scapoli e ammogliati, su carretti, bici e dorso di Mulo, in salita e con una temperatura estiva, ma ventilata da un fresco vento di ponente. Una parte della squadra partì con loro, tra questi ricordo Carabillesi, D'Agati e Cottone Antonino.

10 Luglio 1943, 12.30 Piazza della regione, Villabate
Aspettavo da un momento all'altro che Angelo tornasse da Palermo. Avevo i biglietti del treno in mano e li guardavo stringendoli, mentre nervosamente osservavo i due incroci tra Via della Stazione e il corso Vittorio Emanuele in piazza della Regione.
Questo nervoso aspettare durò per piu di una ora e mezza, quando, finalmente scorsi la sagoma di Angelo, dal fisico snello e atletico, correre dalla parte opposta gridandomi di far aspettare il treno. Era cosi lontano che dapprima non riuscivo a capire cosa volesse dire e finalmente riuscii ad interpretare il suo angosciato e affannoso grido e i suoi gesti, pensate che era venuto a piedi fin da Guarnaschelli (quartiere nella periferia di Palermo, zona corso dei Mille) a circa 3 km. di distanza dalla piazza.
Di corsa, come uno staffettista che ha appena ricevuto il testimone, corsì di scatto su per la salita di via Messina verso la stazione. Erano le 13.59, vidi il treno sul primo binario e nel marciapiede il Capostazione che aveva già la paletta alzata e il fischietto in bocca, la ciminiera del treno sbuffava e aumentava la potenza a forza di carbone. "FERMA, FERMA", gridai con forza, ma era troppo tardi;
un'attimo dopo il treno era gia in movimento "Acchiana, presto! afferrami i manu! Pigghiatilo stu trenu!" Mi gridarono gli amici e tutti i presenti sulle carrozze di seconda e di terza, e dai finestrini gridavano "Evviva ce l'hanno fatta! Eccoli...viva Santa Rusulia!!!" Ma il treno era già partito e lentamente acquistava velocita.
Non sapendo cosa fare corsi verso Angelo, in senso opposto, quasi servisse a qualcosa, anche perche non me la sentivo di lasciarlo solo. Insieme, stremati dopo la corsa, vedevamo il treno che ci avrebbe portato verso la partita e i nostri amici e tutto il resto, diventare un puntino scuro tra i binari. Era gia arrivato a Portella di Mare...

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Una Passione a prova di …Bombe
"La Disordinata Villabate" - IV

Storie

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II

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IX