Luigi
ha avuto sempre uno stretto rapporto con la terra e le sue
origini, di cui è orgoglioso, nasce il 18-6-50 in una umile famiglia
a Villabate
in provincia di Palermo
in Sicilia, il cuore del Mare Mediterraneo.
"Appena nato, siamo nell'immediato periodo dopo la conclusione della seconda
guerra mondiale, e andati via gli Americani", la famiglia Zarcone si trova
a dovere affrontare con sacrificio e duro lavoro in una dura realtà.
La
madre, Giovanna Perricone, Luigi la decrive come «...
forte e amorevole, "regina della casa". Mio padre, Giuseppe, era
un "carrettiere", quello che ai giorni nostri sarebbe un autotrasportatore,
era un uomo forte e generoso, un gran lavoratore, quando non "carriava"
(dal verbo inglese "to carrie") mi portava spesso con lui "in
campagna" a lavorare nei giardini a Villabate e nei dintorni di Palermo.»
Con tono pacato e una punta di orgoglio Luigi ricorda una delle più
importanti imprese, anzi la più importante, a cui parteciparono
il padre e tutti i carrettieri
di Villabate, cioè il trasporto di materiale per la costruzione
dei tribunali di Palermo avvenuta negli anni 30.
All' epoca pochissime strade erano asfaltate e vi lasciamo immaginare cosa
fosse arrivare a Palermo dalla "calcara", cioè la miniera, di Pomara
sino in centro storico, su dei carri siciliani trainati da cavalli caricati
pesantemente da enormi massi di pietra.
Dalla famiglia dunque impara che questa terra, piena
di contraddizioni comunque gli darà da mangiare e da questa
stessa terra imparerà a riconoscere il tempo e le stagioni, la fatica
del lavoro per tirarne fuori i frutti,
il sapore dolce della vittoria e l'amaro della sconfitta.
Questa stessa terra, diventerà la sua palestra
naturale. La calpesterà e la percorrerà sotto tutte le
forme, superfici e
condizioni, sull'asfalto e in pista, sull'asciutto e sul bagnato, in discesa
e in salita, tra cespugli e fossi, tra la natura e le città. Con il
costante e duro allenamento giornaliero acquisirà le giuste doti per
diventare uno dei piu grandi mezzofondisti di tutti
i tempi, sia in pista che nei terreni misti.
Il sapere prendere la posizione subito dopo lo "sparo"dello starter,
la lotta con gli avversari nelle fasi affollate, la costanza del ritmo di
falcata, la resistenza sino alla sofferenza, il rush finale: tutte queste
qualità lo porteranno, nonostante l'età, a diventare nella sua
categoria "L'uomo da battere",
"L'atleta della Conca D'oro", "La bandiera del mezzofondo siciliano",
che con Zarcone, conquista un rilievo internazionale tra gli anni '74 e '80.
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1 - Sole, terra e fatica: le origini