La prima infanzia
Luigi, la trascorre in paese a Villabate, come tutti i sui amici dopo la scuola vive correndo e giocando tra le stradine del "cumuneddu i sutta", via Trieste a Villabate di fronte la piazza centrale del paese.
«A quei tempi, (anni '60 ndr), i ragazzi dopo la scuola non si stava davanti alla tv o le play station, i personal computer non esistevano ancora e ricordo in particolare un gioco nel quale si doveva correre per ore ed ore a rincorrerci,si chiamava "n'canta e scanta senza limiti" Ci si divideva in due squadre di diversi elementi e si vinceva quando si riusciva ad invadere il campo degli avversari senza pero farsi toccare, pena la eliminazione,ci voleva una bella resistenza. Si correva tra le stradine trasformate in circuiti sportivi e come premio ai vincitori della gara spettava una fetta di limone e andava spesso a finire che lo mangiavo tutto io».
Longilineo e dal fisico asciutto, il piccolo Zarcone, si rende conto di avere piu resistenza alla corsa rispetto agli altri bambini, tuttavia la passione per l'atletica e l'opportunità di farla in maniera metodica e finalizzata a una gara arriverà "Aimè", esclama, molto piu tardi.
Finita la scuola media inferiore, correva il 1964, a tredici anni circa, non era molto convinto di continuare gli studi alle superiori, e si iscrive ad un corso teorico pratico come elettricista impiantista. Sarà grazie a questa sua scelta che Luigi per la prima volta in vita sua assiste ad una vera e propria gara di atletica leggera. Questo istituto si trova in via Boccadifalco, a Palermo gia sede del primo Aeroporto miltare della città, vicino allo stadio Carmelo Onorato.
«In questo stadio partecipai per la prima volta ad una gara ufficiale. Ero molto emozionato, ma deciso a fare la mia parte, era una gara provinciale con un percorso di quattro chilometri fra studenti medi della provincia di Palermo, partecipavano a quella campestre ragazzi più anziani ed esperti di me e ai nastri di partenza tantissima confusione. Arriva sesto, sfinito e con il cuore che mi scoppiava in gola, ma ce l'avevo fatta a completare la gara... e senza allenamento!»

Dopo quella gara il nostro "Gino" viene avvicinato da diveri insegnanti tra cui un Amico, un certo Licastri, grande appassionato di atletica leggera che cerca di convincerlo a passare da lui allo stadio delle Palme alla Favorita di Palermo. Avrebbe avuto con lui la possibilità di allenarsi in un vero stadio di atletica ed essere seguito da un allenatore e sfruttare cosi le sue capacità naturali, ma lui almeno per quella volta non rispose all'invito.
L'anno successivo (1964/65), la maggior parte dei suoi amici frequentavano le cosiddette "scuole a Palermo" e, un po' per sfida o per orgoglio, anche lui volle fare lo stesso, spinto dal Padre intravede negli studi una possibilità in piu per un futuro migliore si iscrive all'Istituto Tecnico Industriale Statale Vittorio Emanuele II di via Duca della Verdura, Specialità elettrotecnica.
Pur non disdegnando il lavoro in campagna col padre e nei magazzini agrumicoli durante la stagione dei limoni, a Luigi piaceva studiare.
«Sognavo di iscrivermi in facoltà di Ingegneria», dopo alcune prove attitudinali, a scuola, Luigi viene scelto dal prof. Peluso di educazione fisica a rappresentare l'istituto nella "classica campestre" a piazzale dei matrimoni nel belmezzo del parco della favorita, si classifica quarto, ancora senza una guida o preparazione specifica. Subito dopo la gara viene contattato da alcuni appassionati di atletica leggera che gli suggeriscono di tesserarsi nella squadra dei Vigili del Fuoco (nota società sportiva amatoriale Palermitana) per la quale il giovane Luigi gareggerà, vincendo le prime competizioni nelle categorie ragazzi e juniores, di fondo e mezzofondo. Si trattava tuttavia di impegni sporadici e saltuari che ben presto lo porteranno verso un altro sport il calcio.

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2 - Resistere per... un limone

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