Allo stesso modo della notte appena trascorsa, Rosina gli si strinse addosso con tanta foga che Gaspare dovette prepararle il caffelatte continuando a tenerla in braccio.
Intanto che la bimba faceva colazione, l'uomo cercava di trovare il modo migliore per farsi narrare gli avvenimenti che l'avevano prostrata durante la notte. Non riusciva a trovare le parole giuste per introdurre il discorso. A sollevarlo da queste incertezze fu la stessa Rosina.
- Papà..., non voglio dormire più in quella stanza! Voglio dormire con te.
- Perché non vuoi più dormirci ? Cosa c'é che ti spaventa? Dillo a papà tuo.
- Si..., ti racconterò tutto.
Quando la sera prima Rosina s'era messa a letto, come in quelle precedenti, stentava ad addormentarsi. Non perché soffrisse d'insonnia, ma perché voleva essere ben sveglia nel caso fosse ricomparso quello che ormai considerava il suo amichetto preferito: Angelo.
Stava per essere avvinta dal sonno quando un rumore, che aveva origine nel punto in cui stava l'armadio, la ridestò improvvisamente; lo stesso rumore che aveva preceduto la prima apparizione di Angelo. Era come se qualcuno tentasse di spostare il pesante mobile, cercasse di trascinarlo o di spingerlo, senza tuttavia riuscirci.
Immediatamente Rosina fu seduta in mezzo al letto con lo sguardo fisso in direzione del punto in cui si aspettava di vedere comparire lo strano ospite. Infatti il bimbo era proprio dove era comparso la prima volta, ma in piedi, piantato lì che la osservava con un mesto sorriso sulle labbra.
Rosina scese dal letto e gli si avvicinò.
- Ciao ! - disse - Dove sei stato finora ?
- Mi rincresce per quanto é successo l'altra volta. - rispose Angelo - Sono sicuro che ti sei spaventata moltissimo. Hai visto quel brutto vecchio? E' quello di cui ti parlavo, il più cattivo.
- Si, ho avuto paura, ma non solo per me... Ero preoccupata per la punizione che il vecchio ti avrebbe inflitto, ma ora che ti vedo sono contenta. Sai, ho pensato molto ai discorsi che hai fatto la volta scorsa e francamente non so se devo prenderli sul serio, anche se non riesco a capire come fate tu e gli altri a comparire e scomparire in questo modo. Vuoi spiegarti meglio? Cos'é questo fatto che tu saresti morto? E... il... tesoro..., qui sotto?
Angelo prima di rispondere ristette un pò pensieroso, come chi ha una cattiva notizia da comunicare e cerca il modo giusto per farlo o, forse, un alibi per non doverlo fare. Poi tratto un profondo respiro di rassegnazione cominciò:
- Lascia perdere il discorso sulla mia morte perché questo ha un'importanza relativa. Dimmi, hai mai sentito parlare di una Truvatura? Sai che cos'é?
- Si, - rispose Rosina - é qualcosa come un tesoro nascosto che solo alcuni possono trovare e prendere.
- Beh, si. - assentì l'altro - In un certo senso hai detto bene, ma non sai tutto. Chi riesce a trovarla, ma senza il nostro aiuto nessuno ci riuscirebbe, deve lasciare in pegno quanto ha di più prezioso, in alcuni casi la propria vita o quella di un familiare. Chissà, forse anch'io sono una vittima della Truvatura .... Hai capito ora cos'é il tesoro celato qui sotto? E capisci perché ero restio a parlartene? Ma, ormai, tanto vale che ti racconti tutto, anche per metterti in guardia.
Rosina era ammutolita per lo stupore, ma anche se non proferiva parola, il suo sguardo fisso su Angelo era un eloquente invito affinché questi continuasse la sua spiegazione. Infatti il ragazzo riprese il discorso interrotto:
- Questa Truvatura consiste in una grossa quarara stracolma di monete d'oro e in una scarpina da donna anch'essa tutta d'oro e tempestata di pietre preziose.
A questo punto fece una pausa e Rosina capì che era arrivato a quella parte del discorso che avrebbe voluto celarle; fu tentata di impedirgli di continuare, perché era ormai convinta che avrebbe appreso cose che sicuramente non le avrebbero fatto piacere, ma perse troppo tempo a decidersi e Angelo, interpretando il suo silenzio come un invito a continuare, riprese:
- Ascoltami bene ora. Mi é stato raccomandato di non metterti a conoscenza di quanto sto per dirti. ...Ma io voglio che tu sappia tutto. Voglio metterti in guardia da loro. Sai, mi sono molto affezionato a te, forse perché mi ricordi molto la mia sorellina dalla quale vorrei tanto farmi perdonare per tutti i miei dispetti.
- Comunque ascoltami bene. Quando con la tua famiglia sei venuta a stabilirti in questa casa, i due vecchi, vedendoti, hanno pensato che eri tu quella che mancava per completare quella che loro definiscono "la nostra bella famigliola". Io lo riferii a Frà Santo Spirito il quale mi incaricò di ammonirti affinché tu non ti faccia convincere da nessuna delle allettanti offerte che quelli possono proporti, come il concederti la Truvatura, per esempio. Infatti, mentre la prima volta sono venuto su incarico del Frate, ora sono qui su incarico dei due vecchi, per proporti di cercare il tesoro nascosto. Io ho molta paura di loro, ma ti voglio molto bene e ti dico ancora una volta di stare attenta, di non fidarti. La Truvatura é una trappola per te. Forse la tua famiglia si arricchirebbe, ma tu sicuramente ne pagheresti il "pegno" con la tua vita. Anche se mi piacerebbe stare per sempre con te, non voglio che tu segua quella che probabilmente é stata la mia sorte.
Rosina stava per ribattere qualcosa ma fu interrotta dall’Orrore.

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Fantasmi di famiglia - A truvatura

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